Negli ultimi anni ha riscosso molto successo, grazie la diffusione in rete e con i social network, la dieta dei gruppi sanguigni.
L’idea di seguire una dieta specifica in base al proprio gruppo sanguigno nasce nel 1996 con la pubblicazione del libro Eat Right 4 Your Type (La vera dieta dei gruppi sanguigni. Come scegliere gli alimenti per raggiungere il peso ideale, vivere più sani e più a lungo, Sperling & Kupfer 2016). L’autore di questo libro è il naturopata statunitense Peter D’Adamo.

COS’E’ IL GRUPPO SANGUIGNO
Prima di inoltrarci nella dieta vera e propria capiamo cos’è un gruppo sanguigno.
Il gruppo sanguigno è una componente ereditaria identificata dagli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi. Nel sangue troveremo inoltre gli anticorpi contro gli antigeni invece assenti sui globuli rossi di un individuo.
Uno dei sistemi di classificazione è il sistema AB0, in cui i gruppi sanguigni sono quattro: A, B, AB oppure 0..
Il gruppo A presenta l’antigene A sulla superficie dei globuli rossi e gli anticorpi anti-B nel sangue.
Il gruppo B presenta l’antigene B sui globuli rossi e gli anticorpi anti-A nel sangue.
Il gruppo 0 non presenta antigeni ma si caratterizza per la presenza degli anticorpi anti-A e anti-B nel sangue.
Il gruppo AB infine presenta antigeni A e B sui globuli rossi, e non ha anticorpi nel sangue.
Ogni gruppo può essere Rh positivo o Rh negativo, cioè caratterizzato dalla presenza o meno dell’antigene Rh D.
Questo è il sistema di classificazione preso in considerazione dalla dieta.

LE CARATTERISTICHE DELLA DIETA DEL GRUPPO SANGUIGNO
La dieta intreccia biologia ed evoluzione e parte dalla considerazione che i diversi gruppi sanguigni sono comparsi nell’evoluzione dell’umanità in momenti differenti. Tali comparse successive, viene ipotizzato, riflettano il tipo di dieta che i nostri antenati seguivano in quel periodo storico:

il gruppo 0 è indicato come il più arcaico, prevalente negli esseri umani che vivevano come cacciatori e raccoglitori e si sarebbero quindi cibati principalmente di carne e meno di vegetali, mentre il gruppo A sarebbe più tardivo, quando già era presente la pratica dell’agricoltura e l’alimentazione sarebbe stata soprattutto a base di frutta e verdura coltivati. Mentre il gruppo B sarebbe stato diffuso nelle popolazioni nomadi di allevatori che si sarebbero nutriti in abbondanza di latte e latticini. Il gruppo AB risulta infine essere un incrocio degli altri gruppi.
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I diversi antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi del sangue, scoperti anche negli enterociti dell’intestino, sarebbero quindi espressione dell’evoluzione umana e secondo quanto suggerisce la dieta lanciata da D’Adamo, responsabili anche della diversa capacità di digerire i vari alimenti da parte di un individuo. Ciascuno di noi dovrebbe quindi mangiare tenendo conto di questo fattore, per poter vivere meglio, in salute e più a lungo. Per intenderci quindi tanta carne e pochissimi cereali per il gruppo 0, preferenza ai vegetali per il gruppo A e a latte e derivati per il gruppo B, mentre le persone di gruppo AB potrebbero scegliere una dieta ibrida tra quelle degli altri gruppi.

I DUBBI DELLA SCIENZA
Gli studi clinici ad oggi basati sulla dieta dei gruppi sanguigni non evidenziano nessuno dei benefici decantati, ed è considerata quindi una dieta inattendibile dalla medicina e dalla comunità scientifica. Il maggior punto critico è la mancanza di solidi risultati a sostegno delle teorie espresse in Eat Right 4 Your Type.
In particolare una revisione sistematica della letteratura pubblicata nel 2013 sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, conclude che “non esistono prove fattuali a sostegno dei presunti benefici della dieta dei gruppi sanguigni sulla salute”.
A supporto di questo si aggiungono i risultati di uno studio condotto con quasi 1.500 persone, pubblicati sulla rivista Plos One, che hanno portato più o meno alle stesse conclusioni: seguendo un regime alimentare in base a un determinato gruppo sanguigno si possono avere benefici per la salute in realtà indipendenti dal gruppo sanguigno stesso.

CONCLUSIONI
Chi sceglie di seguire la dieta dei gruppi sanguigni molto probabilmente migliorerà molti parametri della propria salute. Tuttavia questo miglioramento sarà derivato da una alimentazione semplicemente più sana. Spesso le nuove abitudini alimentari virano verso un taglio a zuccheri semplici, cereali raffinati e prodotti lavorati per favorire un maggior consumo di vegetali, che come ben sappiamo stanno alla base di una corretta alimentazione. La regola per eccellenza rimarrà sempre quella di seguire una dieta varia e bilanciata, ricca in frutta, verdura e cereali integrali e povera in carne, grassi animali, zuccheri e prodotti raffinati e ciò sarà la migliore strategia per salvaguardare la nostra salute in quanto in grado di prevenire obesità, sovrappeso e malattie cronico degenerative.
Perciò a tavola mettiamoci gusto, testa e stomaco, ma non il sangue.

FONTI:
www.humanitas.it
www.Airc.it
www.fondazioneveronesi.it
American Journal of Clinical Nutrition
Plos One
dietadelgrupposanguigno.net